lunedì 29 settembre 2014

UNA (S)VOLTA CULTURALE

Tra gli edifici storici del nostro paese, quello che prima di tutti risalta all’occhio è senza dubbio il Castello. L’edificio che da il nome al rione costituente l’originario nucleo di Salandra sorge nel punto più alto del paese, sulla sommità della collina posta a 598 metri sul mare. Esso in realtà non è mai stato un vero e proprio castello, mancando di fortificazioni, fossati e vani per il deposito d’acqua e per l’alloggiamento delle persone. Probabilmente con le sue mura poco spesse ha rappresentato per secoli semplicemente un luogo di vedetta, per l’avvistamento di pericoli e l’eventuale difesa del territorio. Tale infatti fu il suo utilizzo agli albori del Regno d’Italia, quando il 6 Novembre 1861, truppe borboniche provenienti da Garaguso e capitanate da Ninco Nanco vennero avvistate ed attaccate da questo fortilizio. 

Quel che rimane del Castello di Salandra

All’epoca erano presenti due volte identiche, una delle quali venne abbattuta per la costruzione di una grande cisterna d’acqua che alimentasse il paese. L’unica volta oggi rimasta è ormai in uno stato di abbandono e degrado cronico; da almeno vent’anni quelle mura cariche di storia sono state abbandonate alle intemperie e all’azione del tempo che sta sbriciolando non solo un edificio storico del nostro paese ma l’identità del nostro stesso centro abitato.

E’ davvero possibile abbandonare a sé stesso un pezzo di storia come il nostro Castello?

E’ vero, va messo in luce il provvidenziale recupero della piazzetta antistante la chiesa madre, ma è davvero tutto quello che si può fare per il nostro centro storico?

Il recupero del Castello, oltre a rappresentare un obbligo morale per il rispetto della nostra storia, può rappresentare il primo passo per lo sviluppo turistico del nostro comune. La promozione delle ricchezze del nostro territorio è pressoché inesistente e l’improvvisato turista che si ritrovi catapultato a Salandra non saprebbe non solo cosa visitare ma addirittura come farlo! La rivalutazione del nostro patrimonio storico, affiancato dalla promozione del territorio potrebbe finalmente creare un flusso turistico, con conseguenti benefici economici e di immagine. Non stiamo parlando di fantascienza, ma di iniziative semplici ed, escludendo il recupero del Castello, dall’impatto economico ridotto. L’organizzazione, ad esempio, durante le festività di agosto, di una notte bianca per le vie del centro storico, accompagnate da musica, esposizioni fotografiche e cinematografiche, con l’offerta di prodotti tipici, è un’iniziativa realizzabile sia economicamente che a livello organizzativo, così come la creazione di un’app per cellulari che funga da guida turistica per i visitatori del nostro paese, oppure la cessione di immobili abbandonati a persone che si impegnino attraverso contratti di locazione al loro recupero, iniziativa già realtà in parecchi comuni. Oltre a ciò si potrebbe promuovere la nascita di un piccolo museo, come già fatto per poco tempo in passato, che raccolga non soltanto i manufatti artigianali del nostro paese ma che racchiuda attraverso documenti e immagini la memoria storica di Salandra che rischia oggi di perdersi per sempre.

Queste semplici iniziative sono l’esempio lampante di come la promozione del territorio possa creare occupazione e cultura, entrambe assolutamente necessarie al giorno d’oggi. Il cambiamento è possibile, resuscitare da questa stagnazione morale ed economica non è solo un sogno, ma solo insieme possiamo far si che il Castello smetta di essere quel mucchietto di pietre che è diventato per diventare di nuovo quel centro di storia e cultura che merita di essere.


domenica 28 settembre 2014

PRESENTAZIONE

LaMeglioGioventù nasce da un gruppo di ragazzi con la voglia di non lasciarsi sopraffare dallo squallore della quotidianità e  con la voglia di creare un’alternativa al nulla che circonda la nostra realtà: Salandra.  Partiamo dalla creazione di questo blog per dar voce al nostro bisogno  di un “qualcosa” di nuovo, che rivitalizzi questo piccolo centro che sappia valorizzare tradizioni che via via si stanno perdendo,  luoghi e  peculiarità del nostro territorio lasciate in balia del tempo e dell’incuria totale, vuole sfruttare le opportunità che giorno dopo giorno vediamo sprecate. 

LaMeglioGioventù non si pone limiti, sorge dal nulla, non è un’operazione politica volta all’appoggio di un’opposizione o  di una maggioranza, è un nuovo soggetto di liberi (e pensanti) cittadini che vuole rendere il proprio paese un luogo migliore in cui la speranza sostituisca la rassegnazione, in cui  l’orgoglio civico dia vita ad azioni concrete e non a vacue parole. Saremo dei sognatori? Può darsi ma un eccesso di realismo ha tolto all’umanità le utopie che l’hanno fatta crescere e l’ha costretta a vivere nelle paure. Cristoforo Colombo non era un realista come non lo era Galileo hanno cercato qualcosa che non c’era nel sapere e nella conoscenza di tutti, hanno esplorato frontiere e si sono sottoposti al fuoco dei venti. Nulla di paragonabile, ovviamente. Ma ognuno di noi dentro di noi può porsi la domanda: come desidero la realtà in cui vivo?

Noi vogliamo modellarla e crearla come piace a noi giovani,  non vogliamo star fermi e contare i giorni, i mesi, gli anni.


Ripresa aerea di Salandra (MT)