mercoledì 22 ottobre 2014

L'ADAMO CADUTO



L'ADAMO CADUTO...(è l'ora di raccoglierlo)

Facciamo un salto indietro, proviamo ad immaginare Salandra qualche secolo fa, quando la cittadina si sviluppava sull'altura e l'ingresso era rappresentato dalla "Porta Nuova" immaginiamo lo splendido complesso monastico centro culturale di un'intera area e riferimento per tutti i padri riformati di Basilicata. Immaginiamo un frate: Padre Serafino. Un uomo d'immensa cultura, un ecclettico drammaturgo capace di dar vita ad una delle oper piú importanti del '600 meridionale: l'Adamo caduto.
Tragedia di forte impulso cristiano fu pubblicata nel 1647 a Cosenza presso la tipografia Radella dedicata a a Fra Giovanni da Napoli ministro generale dell'ordine di San Francesco
          "Dedicatoria
            Giovanni da Napoli ministro generale di tutto l'ordine di S. Francesco"

L'opera tratta e sviluppa l'episodio della cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre usando personificazioni per rappresentare la bontà la morte l'onnipotenza ecc.
L'originalità, il trattare un tema seicentesco in modo avanguardista che forse va oltre gli stili in voga nel suo tempo ha reso  l'opera celebre in tutto il regno tant 'é che J. Milton venuto a contatto con lo scrittore Salandrese ne ha tratto spunto riportando lo stesso tema nella sua opera "Paradise Lost".
Padre Serafino con la sua opera pone l'obiettivo di ricondurre il popolo alla moralità dei costumi lo fa utilizzando toni forti, fatti narrati in 7mila versi divisi in quattro atti, tramite uno stile barocco e assumendo i caratteri della tipica visione medievale del mondo. Essendo una tragedia risultò assai difficile rappresentarla ma riuscì ad impressionare e terrorizzare facendo prevalere il concetto di "fuggire dalla terra se si vuole salire in cielo".

Ne vogliamo parlare tutto qui, porlo al centro della "discussione" salandrese, cosi,  forse in futuro non capiterà di ritrovarlo casualmente su Amazon ad un costo piuttosto alto. Si, perché nel 2009 la casa editrice "Serra" ne ha curato la ristampa e messo in commercio per la prima volta(era già stato infatti ristampato nel 1987 dalla cassa rurale di Salandra ma fuori commercio). E noi dov'eravamo? Era il 2009, nel 2010 si sarebbe votato dunque eravamo tutti concentrati a “spettegolare” sulle probabili candidature. 

Poche righe per ricordare a quei pochi che seguono questo blog cosa siamo stati,confrontate il nostro glorioso (culturalmente parlando) passato rapportatelo al presente e immaginiamo un futuro,anzi creiamo un futuro.

domenica 12 ottobre 2014

UN POPOLO CHE CAMBIA I SUOI LUOGHI

Film, libri, documentari, testimonianze vissute sulla propria pelle, chiunque parli del nostro territorio non può far a meno di lodare l’ospitalità della nostra gente. Perché non sfruttare allora questa nostra peculiarità per attrarre gente e creare un binomio perfetto ospitalità/affluenza turistica? Una risposta, una soluzione: couchsurfing.


Ai più sembrerà una parola incomprensibile, eppure è un metodo per attirare un turismo diverso, nuovo, che Salandra, e la Basilicata più in generale, non hanno mai visto: inserire l’ospitalità come punto cardine intorno al quale sviluppare un’intera offerta turistica. Couchsurfing letteralmente significa navigare da un divano all’altro, in pratica consiste nell’ ospitare qualcuno, gratuitamente o facendo pagare all’eventuale ospite, dandogli la possibilità di conoscere non solo il territorio e le bellezze paesaggistiche di cui disponiamo, ma di venire a contatto con i nostri costumi ,le nostre tradizioni e i nostri prodotti gastronomici. Abbiamo invitato più volte da questo blog alla responsabilità che devono essere imprescindibile per chi occupa posizioni istituzionali; con questo articolo però ci rivolgiamo a tutti, ad ogni salandrese: ognuno può costituire una potenziale risorsa per se stesso e per Salandra! Visitate il sito couchsurfing.org, iscrivetevi e aggiungente la vostra “offerta”, una proposta nuova, innovativa, forse vincente, che nessuno in Basilicata ha avuto il coraggio di portare avanti. Anche noi cittadini di un comune tutto da valorizzare possiamo e dobbiamo farci portatori d’innovazione turistica ed avere un ritorno economico oltre che d’immagine. Un turismo nuovo per portare gente a visitare la nostra terra, conoscere tradizioni, donare un patrimonio culturale al turista e riceverne un altro altrettanto ricco. Una grande opportunità che non può passare inosservata.

sabato 4 ottobre 2014

UNA STRADA PER SALANDRA

Cari lettori ritorniamo a parlare di uno dei tanti fattori su cui si punta il dito a Salandra e non. Come in molti altri paesi e città, anche Salandra gode di una viabilità perfetta; difatti come nella nostra vicina Canada i comuni dispongono delle stampe adesive sull'asfalto raffiguranti voragini, il tutto per spaventare i guidatori e limitare gli eccessi di velocità. 

Buche stradali adesive usate in Canada

Bene, ironia a parte, i problemi del giusto mantenimento e dell'eventuale messa a norma di molte strade cittadine ci hanno portato a scrivere questo articolo per fare il punto della situazione. La strada Cavonica, mette in comunicazione i paesi limitrofi e i lavori ultimati (in parte) vengono resi quasi nulli se non si è in possesso di un fuoristrada; sarebbe infatti un eufemismo dire che la strada che collega il paese alla Cavonica cade a pezzi. Parliamo inoltre della strada provinciale Salandra-Ferrandina, spettatrice nel corso degli anni di terribili incidenti stradali; è necessario quindi sensibilizzare anche la giusta messa a norma di una strada provinciale che non dispone di adeguata sicurezza, una strada in cui i guardrail vengono a mancare nei punti nevralgici e più pericolosi, una strada in cui non si rispettano le effettive norme che nel resto d'Europa (Germania ad esempio) possono fare e fanno la differenza tra la vita e la morte; quella strada, priva di pista ciclabile ma percorsa giornalmente da decine di ciclisti e corridori. 

Evitiamo l'ennesima tragedia annunciata.


venerdì 3 ottobre 2014

POLITICHE SOCIALI PER SALANDRA

Convincere quanti, con curiosità, ci stanno leggendo è uno dei primi obiettivi che ci siamo posti. Perchè potrebbe essere interessante seguire questo blog? Semplice, perché conviene!
Si dice che "la strada verso l'inferno sia lastricata delle migliori intenzioni" e le intenzioni che hanno portato Salandra ad una INVOLUZIONE così evidente non erano niente male. Per questo abbiamo deciso che di sviluppare diverse aree tematiche in cui, liberamente potrete postare idee, suggerimenti, propose e perplessità.

Pensiamo che conviene a tutti prendersi cura dei luoghi in cui viviamo, perché in questa comunità è dalla gestione dei beni materiali e immateriali che dipende la qualità della nostra vita. In questa sezione ci impegniamo a parlare di politiche sociali. Vi prego di non pensare alle politiche sociali in termini riduttivi e di sussidio puramente economico. Perché uno dei problemi, il meno visibile, è quello della crisi del senso di felicità.

Vista dall'alto del Comune di Salndra, ex convento francescano

Da quando abbiamo imparato a "contare le cose che contano" e a misurare in modo attendibile la soddisfazione di vita in maniera tangibile ci siamo imbattuti nel paradosso della crescita economica disallineata alla soddisfazione di vita. Le politiche sociali sono qualcosa di molto diverso. Significa dare la possibilità ad ognuno di noi di creare valore economico in modo sostenibile per l'ambiente e per la società.

Le dinamiche sociali messe in atto nella comunità salendrese, nel tempo, si sono rivelate fallaci generando dei veri e propri "mostri", in quanto non sono stato in grado di generare nessun tipo di valore, né in termini economici né in termini "sociali".  

Siamo sicuri che è possibile sviluppare circoli virtuosi, in cui impegno e virtù civiche possano dare vita a processi di sviluppo della socialità:

  • Individuare professionalità capaci di intercettare, leggere e redigere un progetto seguendo le indicazioni dei bandi europei potrebbe essere la strada giusta per poter finanziare iniziative locali di sostegno e contrasto alle nuove povertà;
  • Sviluppare, in partenariato con gli enti di formazione, "officine" scuola con il duplice obiettivo di formare generazioni di professionisti con gli strumenti della Green Economy e ad usare i moderni strumenti dell'economia sociale;
  • Riaprire i  bandi di assegnazioni di borse di studio basate sul merito e non sul reddito, atte ad incentivare gli studenti a caratterizzarsi nello studio;
  • Creare appositi protocolli d'intesa con associazioni sportive, musicali e culturali per favorire l'inserimento di soggetti svantaggiati;
  • Sottoscrizione di un protocollo d'intesa con Unitre e/o Università della terza età per favorire la socialità nelle fasce d'età più alte con attività finalizzate al recupero della memoria storica della comunità.

Siamo consapevoli che le politiche sociali per una comunità come Salandra non può essere ridotta a questi pochi punti, ma siamo altrettanto consapevoli che le politiche siano un progetto corale a cui tutti siamo chiamati a partecipare.

giovedì 2 ottobre 2014

CENTRO SPORTIVO CITTA' DI SALANDRA

Vi chiederete fin da subito: “Di quale centro sportivo stiamo parlando visto che a Salandra non ci sono strutture adeguate?”. Salandra, sportivamente parlando, fin dai primi anni ’70 poteva vantare, oltre alla ben nota squadra di calcio, anche una squadra di basket e una squadra di atletica leggera. La voglia di sport nel nostro paese è sempre stata grande. Voglia che però si è scontrata con lo scemare, nel corso degli anni, dell’interesse da parte delle amministrazioni a questo argomento, favorendo un lento e continuo abbandono e degrado delle nostre strutture. 

Attualmente nel nostro comune sono funzionanti le sole strutture presenti nella frazione di Montagnola: campo da calcio a 11 e Palazzetto dello Sport multifunzionale (calcio a 5, pallavolo e basket). Mentre la “capacità” sportiva potrebbe essere tranquillamente raddoppiata, se non addirittura triplicata. Rimanendo a Montagnola, vicino alle già citate strutture funzionanti, ci rendiamo conto che ci sono altri 4 impianti che potrebbero tornare utili alla cittadinanza.

Nello specifico sono:


Il campo da calcio a 5
Esterno del campo da calcio a 5
Stato pietoso delle porte e del manto


Il percorso per il Parkour 
(situato accanto al campo di calcio a 11)

Percorso Parkour inutilizzato


Il campo da tennis
Campo da tennis o parcheggio?




La piscina 
(situata nei pressi del Palazzetto dello Sport)

Piscina mai completata

Queste strutture, completamente abbandonate da anni, potrebbero essere rivalutate per il bene della collettività. Un’opera di ristrutturazione, riqualificazione e di completamento, nel caso della piscina, porterebbe benefici non solo ai salandresi ma attirerebbe l’attenzione e l’interesse dei cittadini dei comuni limitrofi e dell’intera provincia e regione.

Un discorso a parte meritano le strutture presenti all’entrata del paese. Si parla di un complesso di campi e campetti totalmente inutilizzati e abbandonati a loro stessi.

 In pratica sono:


Campo da calcio a 11

Campo da calcio in stato d'abbandono totale

Altra vista del campo da calcio a Salandra


Campo da basket

Campo da basket privo di manutenzione


Campo da tennis

Campo da tennis "aggiustato" e "rimodernato"


In questi anni sono stati fatti solo “aggiustamenti” che, purtroppo, non hanno portato a nulla di concreto. Questa intera area potrebbe diventare un vero e proprio centro sportivo. Si potrebbero creare delle tendostrotture in modo da coprire i campi dalle intemperie metereologiche e rendendoli, così, utilizzabili in ogni periodo dell’anno. Andrebbe fatta anche qui un’opera di ristrutturazione e riqualificazione ma la base da cui si parte non è delle peggiori vista anche la presenza di uno spogliatoio,  elettricità e acqua corrente. Il campo da calcio a 11 potrebbe essere trasformato in due campi da calcio a 5, dando così l’opportunità a più ragazzi di servirsi contemporaneamente della struttura. I campi da tennis e da basket invece fornirebbero ai giovani (e meno giovani) l’occasione di affacciarsi su nuovi sport e nuovi stimoli. Nella stessa area sono presenti zone verdi inutilizzate. Da qui può nascere l’dea di creare un angolo dedicato all’atletica leggera. In poco spazio si potrebbe ricavare, per esempio, le attrezzature necessarie per il salto in lungo, salto in alto, lancio del peso e una piccola pista per i podisti. Fare sport fa bene a priori, ma chi non gradisce il calcio può essere abbandonato a se stesso? Fornendo gli “attrezzi” giusti si garantirebbe un modo per far avvicinare allo sport, e alla attività sportiva in generale, un bacino più ampio di persone che, come detto in precedenza sulle strutture di Montagnola, potrebbe allargarsi ai paesi vicini e, perché no, diventare un fiore all’occhiello della regione Basilicata.

Inoltre c’è l’aspetto economico che non va trascurato. Se è vero che da una parte c’è un costo per l’adeguamento e ristrutturazione di questi impianti, è anche vero che il ritorno economico non tarderebbe ad arrivare. E cosa più importante garantirebbe a più di qualche paesano un’occupazione, visto che gli impianti necessitano di manutenzione, custodia, pulizia e altri servizi annessi. Infine si potrebbero utilizzare per organizzare eventi sportivi, culturali e turistici. vista l’enorme capienza dei campi.

Facciamo tornare allo splendore degli anni 70’ lo sport a Salandra. Non sono idee utopistiche, nulla è impossibile se ci si mette di impegno. Ne guadagnerebbe la nostra comunità sia in termini di servizi, sia in termini di immagine. Senza tralasciare l’opportunità di dare ai giovani un motivo per non annoiarsi del nostro paese ed essere così, sempre più, meta di partenze senza ritorno. Puntando sullo sport di certo non si risolvono i problemi occupazionali che affliggono la nostra regione, ma si può dare una grande boccata d’ossigeno a molte famiglie, perché per rendere possibili queste opere e mantenerle in funzione c’è bisogno di manodopera. E dove prenderla se non nel nostro paese?

Migliorare Salandra è possibile.  Lo sport può darci una mano concretamente.

mercoledì 1 ottobre 2014

VERDE, LA SPERANZA MAI SI PERDE

Oltre agli edifici e alle infrastrutture Salandra vanta anche un proprio "giardino": il bosco comunale, una realtà "incontaminata" che nonostante svariati disboscamenti nel corso dei secoli conta una superficie di 700 ettari. Parte di quest'area verde divide il paese da Montagnola e il resto si estende oltre la frazione stessa. 

Chi frequenta abitualmente il bosco può rendersi conto della grande varietà floristica di cui dispone, che conta dalle 2000 alle 3000 piante a ettaro, tra cerri, castagni, querce, olmi e faggi. La fauna è tipica della Lucania e comprende volpi, cinghiali, donnole, istrici e altre specie animali. Purtroppo questo agglomerato di biodiversità risente dell'abbandono umano e a tal proposito urge manutenzione e sviluppo. Sicuramente semplici e immediati interventi potrebbero dapprima migliorare lo stato di conservazione dell'area giovando sia ai cittadini (disponibilità lignea, posti di lavoro, mappe illustrative scolastiche) sia al turismo con l'allestimento di aree pic-nic, visite guidate, percorsi didattici e sviluppo della sentieristica. 

Scorcio del bosco salandrese

Partendo dal piccolo si potrebbe poi seguire l'esempio di quei paesi limitrofi quali Accettura e Cirigliano, che hanno saputo al meglio sfruttare (in modo del tutto ecologico) il loro territorio. Concludendo, il nostro bosco non ha nulla da invidiare a questi altri paesi e deve essere necessariamente salvaguardando al meglio e al più presto in modo da preservarlo per le generazioni future.